La figura dello psicologo forense si è definita maggiormente nell’ultimo decennio. Il percorso per operare in questo ambito, infatti, non era assolutamente chiaro, e, spesso, il rischio era quello di optare per corsi e master troppo teorici e poco adatti al lavoro sul campo. Negli ultimi anni, tuttavia, il sistema universitario ha fornito alcune proposte che si sono via via consolidate e che rappresentano la miglior strada da percorrere.
Quali requisiti minimi sono richiesti per diventare Psicologo Forense
La qualifica di Psicologo prevede una sola strada: quella del superamento dell’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di Psicologo e la conseguente iscrizione all’albo degli psicologi. Per potersi iscrivere all’albo degli Psicologi in una delle 20 regioni italiane, è necessario, quindi il superamento di un esame al quale possono accedere tutti i laureati in una delle classi di psicologia.
Il titolo di psicologo è esclusivo della sezione A dell’Albo degli psicologi, al quale possono accedere i laureati in possesso di laurea magistrale della classe LM-51 Psicologia. Le modalità relative all’Esame di Stato variano da regione a regione ma, in linea di massima sono previste tre prove scritte e una prova orale. Tuttavia, ci sono state alcune modifiche dovute alla pandemia di COVID-19 e l’esame è stato svolto in un’unica prova orale.
Quali università hanno attivato i corsi di laurea magistrale in Psicologia Forense
In Italia, i corsi di laurea statali attivi che prevedono un percorso di Psicologia Forense sono due e si trovano a Torino e a Roma, rispettivamente presso l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
A Torino, è attivo il corso di laurea magistrale in Psicologia Criminologica e Forense, che per il triennio 2020/2023 ha come presidente del corso la Professoressa Georgia Zara.
Il corso di studio si propone i seguenti obiettivi:
- Colmare un gap scientifico-formativo in àmbito criminologico, clinico-forense e psicoforense.
- Promuovere la professione psicologica nei contesti psicoforensi penali e civili.
- Sviluppare una collaborazione con le Istituzioni giudiziarie e territoriali, al fine di rendere possibile una più attiva co-partecipazione tra accademia e comunità. L’interesse è quello di costituire un importante spazio di sviluppo per le attività pratiche-professionalizzanti, di stage e tirocinio connesse al corso di laurea
A Roma, invece, è attivo il corso di laurea magistrale in Psicologia giuridica, forense e criminologica, che ha come presidente del corso la Professoressa Annamaria Giannini.
Il Corso di Laurea Magistrale in Psicologia giuridica, forense e criminologica mira a formare psicologi esperti in grado di operare nel mondo della Giustizia con specifiche e opportune metodologiche nei diversi settori di interesse. Nasce, anche, per rispondere ai cambiamenti normativi, sia nazionali (ad es. tra i tanti, il recente “Codice Rosso”) che internazionali (ad es., Convenzione di Istanbul, ecc.) che prevedono la presenza sempre più centrale dello Psicologo nei contesti giuridici e forensi, sia per quanto riguarda le attività di progettazione che per quanto riguarda gli aspetti di valutazione e programmazione trattamentale.
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